giovedì 23 ottobre 2008

8 L'approccio fisico del Vaiśeṣika

Le prime fonti che abbiamo sul Vaiśeṣika sono il Vaiśeṣikasūtra e il commento a opera di Praśastapāda, detto Vaiśeṣikabhāṣya. Già all'epoca della composizione di questo, però, alcuni aforismi del Vaiśeṣikasūtra dovevano apparire poco comprensibili, perché non sono direttamente commentati. Esiste quindi una storia antica del Vaiśeṣika cui abbiamo scarsamente accesso, ma che può essere in parte ricostruibile tornando al Vaiśeṣikasūtra e ricostruendola da fonti secondarie che ne parlino. È per questo che in quanto segue farò ogni tanto riferimento a un possibile stadio precedente quello classico, che è l'oggetto principale della mia esposizione. Secondo le ricostruzioni di un celebre storico della filosofia indiana, l'austriaco Erich Frauwallner, il Vaiśeṣika raccogli elementi filosofici molto antichi. I suoi inizi precedono la sistematizzazione del Nyāya e la diffusione dell'approccio cheabbiamo chiamato epistemologico alla natura. Il Vaiśeṣika antico, quindi, è interessatoalla natura in quanto fenomeno fisico e cerca di comprenderla indipendentementedal suo ruolo per l'osservatore (al contrario, seppur per ragioni diverse, di Nyāya e Sāṅkhya). La classificazione del reale offerta dal Vaiśeṣika può quindi apparirci molto più “scientifica” nel senso che prescinde dal ruolo del soggetto osservatore e pretende di descrivere con distacco il proprio oggetto. La chiave di tale classificazione è la distinzione in padārtha, o categorie. Queste sono, come per Aristotele e al contrario che in Kant, categorie ontologiche ossia realmente esistenti, anche se in modo diverso.

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