giovedì 23 ottobre 2008

7.2 Il Nyāya

La scuola del Nyāya ha come suo testo fondamentale il Nyāyasūtra, di Gautama, commentato da Vātsyāyana nel suo Nyāyabhāṣya. Dei vārttika sono invece presenti nel successivo commento, chiamato appunto Nyāyavārttika e opera di Uddyotakara.
Il Nyāya si occupa di natura a partire dal proprio interesse per l'epistemologia. Allo scopo di raggiungere la liberazione, spiega infatti il Nyāyasūtra, testo base del Nyāya, è necessario conoscere correttamente. Il Nyāya si dedica perciò all'analisi degli strumenti conoscitivi (pramāṇa). Il mondo naturale trova posto nella categoria del prameya, ossia del contenuto conoscitivo. La conseguenza implicita è che il mondo esiste solo in quanto è significativo e per essere significativo deve essere conosciuto. Ma le categorie per conoscerlo sono quelle che il nostro intelletto vi impone. Non c'è perciò spazio per l'incanto estetico della natura né per un'esperienza della natura che soverchi l'uomo, come, in Occidente, nel caso dell'esperienza del sublime.
Le conseguenze dell'approccio epistemologico alla natura potrebbero essere enormi. Si potrebbe per esempio ritenere che il mondo esterno non abbia esistenza propria a prescindere da chi voglia conoscerlo. Tuttavia, tale portato è moderato o forse del tutto annullato dal fatto che il Nyāya sostenga quello che è stato definito ((? ):52 et passim) un “realismo epistemologico”. In altre parole, si giunge al mondo esclusivamente per il tramite della cornice epistemologica, per cui ogni elemento è ricondotto alle categorie di “soggetto conoscente” (pramātṛ),“strumento conoscitivo” (pramāṇa) e “oggetto conoscibile” (prameya). Tuttavia, si presuppone che quanto conosciuto sia anche effettivamente esistente (astitva jñeyatva “esistere è essere conoscibile”) e che gli strumenti conoscitivi riconosciuti dalla scuola permettano di discernere, all'interno del mondo fenomenico, ciò che realmente esiste da ciò che pare esistere solo a chi è in errore (magari per non aver studiato Nyāya).
Ho già accennato a come il Nyāya e il Vaiśeṣika tendano a fondersi in un'unica scuola. Di fatto, il Nyāya assorbe il Vaiśeṣika all'interno della propria cornice epistemologica, adottando l'ontologia Vaiśeṣika come spiegazione di cosa siano gli “oggetti conoscibili” (prameya).

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